STORIA DI TRAPANI
Posta sull’estrema costa occidentale della Sicilia, con una configurazione a doppia falce che si protende nel mare quasi a dividere il Tirreno dal Mediterraneo, Trapani, l’antica Drepanon, nata dal mito quando Cerere, dea delle messi, alla disperata ricerca della figlia Proserpina rapita perse, proprio qui, la falce che recava in mano, fu fondata dagli Elimi nel XIII secolo a. C. e colonizzata prima dai Fenici e dopo dai Cartaginesi.In seguito alla battaglia navale delle Egadi del 242 a.C.vinta dai romani capitanati dal console Caio Lutazio con la quale ebbe fine la I Guerra Punica Trapaniperse la sua autonomia a favore di Erice e quando nel 395 d.C. l’Impero romano si divise in occidentale ed orientale si trovò sotto il dominio di Costantinopoli che non l’ebbe in minima considerazione. Sono anni difficili, anche per le numerose invasioni barbariche. La città rinasce con la dominazione degli Arabi, che a partire dall’827 iniziano l’occupazione della Sicilia.
Gli Arabi chiamano Trapani Itrabinis, Tarabanis, Trapanesch e segnano profondamente la città con la loro presenza, nell’architettura, nell’agricoltura, nell’arte, nella lingua, nella cultura. Viene ampliato il porto, vengono costruiti nuovi quartieri, viene reintrodotta la piccola proprietà. Gli Arabi introducono anche nuove produzioni, costruiscono opere di ingegneria idraulica, rivoluzionano le tecniche di pesca e riportano il porto ai fasti di un tempo. Nel 1097 Trapani viene conquistata dal normanno Ruggero. E’ un altro periodo di grande prosperità per il territorio. Il porto ottiene la franchigia doganale, la città ospita i primi consolati delle principali potenze commerciali, genovesi, pisani, veneziani, fiorentini, amalfitani, catalani. Con i Normanni la religione cattolica romana diviene la religione ufficiale. Nel periodo svevo, a partire dal 1194, Trapani vede confermata l’importanza del suo porto. Con il regno di Carlo d’Angiò, Trapani vive un periodo difficile, a causa di una notevole pressione fiscale. I Vespri Siciliani del 1282, a cui partecipano numerosi notabili trapanesi, portano alla fine della dominazione angioina in Sicilia. Inizia così la dominazione aragonese. Con Giacomo II d’Aragona, la città conosce un nuovo assetto urbanistico. Carlo V dà un ulteriore incremento alle attività commerciali ed artigianali. La dominazione spagnola si conclude nel 1713. Dopo le brevi parentesi sabauda e austriaca, dalla seconda metà del Settecento inizia il regno borbonico, che governa la Sicilia fino al 1860. In questo periodo i trapanesi si dedicano al commercio e all’industria. Fiorente è l’attività marinara, così come le industrie del sale e le tonnare. Rimasta pressoché indifferente alla sollevazione del 1820, Trapani partecipò invece ai moti del 1848. Nel 1899 il re Umberto I conferisce alla città la medaglia d’oro per i fatti del 1848. La città dà il suo importante contributo per l’unità d’Italia e si conferma come centro importante nel settore agroalimentare, ma la lontananza geografica dai grandi mercati porta ad un inesorabile declino, che si accentua ancora di più nei primi del Novecento e durante la prima Guerra Mondiale. Particolarmente vivace resta invece l’attività culturale e politica. Nel ventennio fascista si assiste ad una leggera ripresa dell’economia del territorio. La Seconda Guerra Mondiale segna profondamente la città, con la distruzione dell’intero quartiere di San Pietro, il più antico di Trapani, e del Teatro Garibaldi, costruito nel 1849. Ben ventotto sono le incursioni aeree che la città subisce, collocandola al nono posto dei capoluoghi di provincia bombardati. Il 22 luglio del 1943 le truppe alleate giungono nella piazza di Trapani, trovando una popolazione in drammatiche condizioni di vita. Il difficile periodo della ricostruzione porta la città tra il 1950 ed il 1965 ad una ripresa delle attività industriali e commerciali. Il terremoto della Valle del Belice del gennaio del 1968 provoca ripercussioni e danni anche nella città di Trapani.
Oggi trapani è una citta’ che sta cercando di basare la sua economia sul turismo.